La storia del Comune di Blufi

Ultima modifica 23 maggio 2023

Il nome Blufi appare per la prima volta nel 1211 in un documento in cui la chiesa palermitana concede a Federico II, tra le altre concessioni, i “Proedia Buluph apud Petraliam”, ovvero i possedimenti chiamati “Buluf” presso Petralia. In un testamento del 1482 compare il nome “Morata Bufali”, in altri documenti si incontrano i toponimi Belufi, Balufi, Bolufi fino ad incontrare, in un documento relativo al Santuario della Madonna dell’Olio, il nome attuale Blufi.

Alcuni sostengono che il nome derivi dalle parole greche “boos” (=bue) e “lofos” (=colle) richiamando un leggendario colle del bue. L’ipotesi più accreditata è quella che vede in Blufi un nome di derivazione araba, formato da “be” e “luf”, che richiamerebbe una pianta presente nella zona.

Qualunque sia la derivazione, quel che è certo è che le vicende storiche blufesi sono legate a quelle della città di Petralia Soprana, di cui Blufi è stata una frazione fino al 1972.

Ferrarello è la borgata più grande del comune. Si pensa che il toponimo derivi dal cognome di uno dei suoi primi abitanti in quanto il cognome Ferrarello è abbastanza diffuso nella zona. Il borgo è diviso nei quartieri “Cossa”, “Signuruzza”, “Collesano” e “Gatto”, che fa parte del comune di Bompietro.

Durante l’estate, precisamente ogni ultima domenica di luglio, il piccolo borgo si ripopola di tutti gli emigrati nel resto d’Italia e all’estero, che ancora oggi ritornano nel luogo dove sono nati nel giorno della festa del loro santo patrono,San Giuseppe. La festa si articola in due giorni; nel giorno della vigilia una degustazione di prodotti tipici (soprattutto i biscotti tradizionali) richiama molta gente. Il giorno della festa dedicato alle celebrazioni religiose e alla processione del simulacro del santo è molto sentito.

Sia la sera della vigilia che quella della processione, la piccola piazza antistante la chiesa ospita esibizioni teatrali, danze e bancarelle. La celebrazione termina infine con un piccolo spettacolo di fuochi d’artificio.

Ormai da quattro anni il piccolo borgo ha un nuovo parco per i ragazzi e bambini (utilizzabile sia come campo da calcio che da pallavolo) ed una chiesa parrocchiale completamente ristrutturata, una costruzione dalle linee moderne che da’ al borgo un tocco di vita.

La borgata Nero, situata a meno di un chilometro da Blufi, risale alla fine del sec. XIX. Il toponimo potrebbe derivare dall’appellativo “Niguru” dato a uno dei suoi primi abitanti probabilmente per il colore della carnagione.


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